lunedì 2 aprile 2012

Dolci e libri da divorare



La Pasqua che si avvicina, il profumo delle fresie del giardino della mia mamma, il cinguettio degli uccellini che mi aiuta ad alzarmi alle sei del mattino ai primi movimenti del mio bambino nel suo lettino e il sole che si attarda nel cielo prima di sparire dietro "La Bella Addormentata".
Adoro questo periodo per i suoi odori e rumori ancora timidi che aiutano la stagione più calda a non irrompere da un giorno all'altro con troppa violenza.
Come ogni anno tornano a sbocciare la primavera e il ricordo della mia indimenticata zia Ciuchi, che iniziava a preparare con due settimane di anticipo le vettovaglie per la scampagnata di Pasquetta: fiadoni, pizza di Pasqua, cioccolata e soprattutto pupe e cavalli!
La mia fibrillazione di bambina iniziava dalla Domenica delle Palme, quando finiva il mio "fioretto" quaresimale e insieme a tutti quei rami di ulivo sventolati per aria iniziavo ad agitarmi anch'io al pensiero delle lunghe ma piacevoli ore passate in cucina a preparare dolci e salati tipici della tradizione abruzzese; aspettavo con ansia la processione del Venerdì Santo per le strade dei Colli di Pescara; giravo e rigiravo impaziente intorno al comò dov'erano depositate le uova di cioccolato, sperando che Gesù volesse risorgere un pò prima!
Si dice che il Natale sia la festa dei bambini, ma io credo che lo sia anche la Pasqua, con tutto quel cioccolato vestito a festa e con la meraviglia suscitata da tanta pasta frolla messa insieme a formare delle strambe donnine zuccherate o dei cavalli un pò sovrappeso. Che bello essere stati bambini e che bello ricordarselo! E anche se a volte ce lo dimentichiamo, tutti abbiamo pensato che gli adulti non capivano nulla del nostro mondo. Forse qualcuno riusciva ad entrarci, ma solo dopo aver imparato a parlare a "vedere" come noi. 
Dolci, bambini, ricordi, rinascite...tutto questo mi spinge a consigliarvi un libro intenso, vero nel linguaggio e per niente banale. L'ho divorato come si fa con una buona torta. E chi come me è goloso di dolci e di libri, può capire.
Giovanna Zucca in "Mani calde" racconta una storia apparentemente solo struggente, ma che parla dell'amore con rispettoso realismo e in modo così diretto come solo i fanciulli sanno fare. In alcuni punti si sente un pugno nello stomaco perchè sembra che è proprio di noi che si sta parlando e la storia del piccolo Davide e di tutti gli altri personaggi diventa per noi una piccola catarsi, un aprire gli occhi su tutto quello che, nel bene o nel male, con fortuna abbiamo.
I bambini sanno molto di più di quello che noi crediamo che capiscano...sempre.
Pupe e cavalli

Ingredienti: 3 uova, 500 g di farina,150 g di zucchero, 1 bustina di lievito, scorza di un limone, 200 g di burro o margarina, zuccherini colorati e uova per decorare
Preparazione: fare la fontana con la farina, il lievito e lo zucchero e sbattere le uova che andranno incorporate al composto; unire la scorza del limone e il burro o margarina e amalgamare il tutto. Una volta preparato l'impasto (che io chiamo pasta universale perchè può essere utilizzata anche per torte, crostate e biscotti), lasciarlo riposare per un quarto d'ora e poi cominciare a dare la forma di una pupetta o di una cavallo. Prima di infornare a 180°C per una mezz'ora circa, posizionare un uovo sulla pancia del soggetto e cospargere di zuccherini. 
La pupa e il cavallo sono dolci tipici della tradizione abruzzese che venivano regalati ai bambini (la pupa alle femminucce e il cavallo ai maschietti) soprattutto in passato, quando non era ancora diffusa la moda delle uova di cioccolato. L'uovo posizionato sulla pancia è simbolo di fertilità e di rinascita.

ValE

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